Il Cristo nel Labirinto

Il Cristo nel Labirinto

Scoperto casualmente nel 1996, all’interno di un cunicolo nei locali annessi al Chiostro di San Francesco, il Cristo nel Labirinto è divenuto oggetto di un interesse crescente vista la sua “unicità”, costituita dalla raffigurazione del tema figurativo del Cristo “Pantocrator” al centro del simbolo arcaico del Labirinto.

Il labirinto è unicursale, vale a dire che entrata ed uscita del percorso coincidono; si compone di dodici cerchi neri, che delimitano i corridoi bianchi; al centro è la figura del Cristo barbuto con l’aureola, la tunica e il mantello dorato, che con la mano sinistra sostiene il libro delle Sacre Scritture, e con la destra, in atteggiamento benedicente, indica l’ingresso e l’uscita del labirinto.

Risultano misteriose le origini dell’affresco, databile tra la fine del XIII e l’inizio del XIV sec.; tra le varie ipotesi suggestiva è quella che lo collega alla storia dei Templari; tra le più probabili quella che vede autore dell’opera un frate del convento o un artista locale.
Una decorazione, realizzata con la tecnica ad affresco e, in alcune zone, a secco, si dipana sulle pareti di due locali separati da un arco: nel primo ambiente c’è la raffigurazione del labirinto; nel secondo un velario, “svelato” dal descialbo delle pareti, e una serie di simboli geometrici e floreali, quali spirali, stelle, sfere, fiori della vita.

L’opera è stata interessata da un intervento di restauro curato dalla competente Soprintendenza del Ministero della Cultura tra il 2011 ed il 2012. Sempre nel 2012 è stata aperta al pubblico ed inserita nel Sistema Museale Urbano.